IL NECRONOMICON - Manoscritti Misteriosi

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    Maestro delle arti magiche

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    Ne “I Libri dell’Abisso” (Eremon, Maggio 2014) i due autori avrebbero voluto iniziare partendo proprio dalla storia più o meno nota dell’inafferrabile “Necronomicon”, dello “pseudobiblium” forse inesistente davvero, forse volutamente “occultato” da chi ne fece menzione per la prima volta – nel lontano 1922, nel suo racconto “The Hound” – il geniale, inimitabile, “onirico” Howard Phillips Lovecraft, il “viaggiatore del sogno”.
    Ma sarebbe stato troppo facile e, soprattutto, non avrebbe indirizzato opportunamente altri “illusi” incaponitisi nel ritenere che uno strano libro, dagli stranissimi contenuti svolse il compito di instillare nell’ineffabile HPL il desiderio di menzionarlo qua e là nei suoi racconti, di stilarne addirittura una ben precisa cronologia, per poi fare – apparentemente… – qualche passo indietro e negarne lui stesso l’esistenza!
    Da quel momento in poi, un po’ ovunque nel mondo, tra gli innumerevoli lettori del “solitario di Providence” è nato il desiderio di saperne di più, di poter toccare con mano almeno una “ristampa anastatica” di questo libro che, novella “araba fenice”… “che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa”.
    Ma è proprio questo il bello della “ricerca” in senso lato!
    Così, nel libro appena uscito inizierete una non esaustiva disamina dei vari modi con cui, ad arte, come una sorta di infinito divertissement, vari preparatissimi autori – anche nostrani… – hanno disseminato false piste, ancor più falsi elementi cronologici, inesistenti curatori di opere a commento del “Necronomicon”, recensioni mai scritte e collocazioni in prestigiose biblioteche che di questo affascinante “pseudobiblium” … mai hanno sentito parlare.
    Credo proprio che al di là del piacere della ricerca che vi spingerà – lo speriamo vivamente! – a percorrere altre strade per verificare se effettivamente il “nostro” Lovecraft ci ha preso in giro, quanto ora leggerete vi sarà di indispensabile aiuto…
    Infatti, non ce la raccontano “giusta” i vari autori, le varie Case Editrici che negli ultimi anni hanno pubblicato svariati testi in cui si prefiggevano di porre la parola “fine” alle infruttuose ricerche di chi si affanna nell’indagare sulla vera genesi del misterioso “pseudobiblium”, sulle possibili fonti dalle quali E’ch-Pi-El – un altro simpatico vezzo con cui Lovecraft spesso firmava le sue lettere, facendo lo spelling delle iniziali del suo nome – aveva attinto notizie sulle antiche cosmogonie, sui rituali magici che sembrerebbero comparire nel Necronomicon.
    Almeno da quanto si può dedurre leggendo i suoi racconti…
    Vediamo solo qualche esempio. Gli altri, ancor più “divertenti” li troverete ne “I Libri dell’Abisso”…
    Nel lontano 1979 la Casa Editrice Fanucci pubblica un interessante libro intitolato – sic et simpliciter – “Necronomicon. Il libro segreto di H.P. Lovecraft”. Naturalmente, da chi scrive è stato letto più e più volte, anche per l’interesse verso l’approccio di carattere informatico effettuato, così parrebbe, da tale David Langford al manoscritto del cinquecentesco “mago” John Dee, intitolato “Liber Logaeth. Il libro della parola di Dio”, noto anche come “Liber Mysteriosum Sextus et Sanctus”.
    Esaminiamo in dettaglio alcuni passi del testo della Fanucci, pubblicato – così leggo nel frontespizio – “a cura di George Hay”…
    Di certo, si tratta del fondatore della Science Fiction Foundation (1970) e, verso gli anni Ottanta, Presidente della Herbert George Wells Society nonché accreditatissimo storico della Science fiction. La qual cosa poco depone a favore dell’attendibilità di quanto poi contenuto nel libro da un punto di vista – diciamo così – prettamente “scientifico”.
    Inoltre, capiamo bene che spesso è necessario inserire nomi di collaboratori che sembrano apparire opportunamente introdotti negli infiniti meandri delle conoscenze “esoteriche” e che tutto (o quasi) conoscono delle “stranezze” che si occultano tra le pieghe della Storia.
    Spesso questi collaboratori esistono sul serio, a volte si celano dietro un suggestivo pseudonimo, ma a volte… non esistono affatto! E ciò “fa perdere la bussola” – e anche la pazienza – a chi sta svolgendo ricerche in una specifica direzione.
    Sempre facendo le classiche” pulci” al saggio di Colin Wilson sul “segreto” di Lovecraft, a pagina 60 leggiamo “… Il dottor Stanislaus Hinterstoisser – sul frontespizio citato come “collaboratore alla stesura del libro” – è autore di una storia della politica monetaria dell’ultimo decennio dell’impero austro-ungarico. Nato a Liegnitz, in Slesia, il 23 agosto 1896, il dottor Hinterstoisser si laureò con una tesi in teoria politica all’Università di Dresda nel 1925, e visse per quasi tutta la vita a Vienna…”.

    necronomicon

    Ebbene, datevi un po’ la pena di cercare in Internet qualsiasi notizia relativa a questo fantomatico personaggio e non troverete assolutamente nulla di nulla!
    O, meglio, ci correggiamo: troverete molto sia di Stanislaus Hinterstoisser, sia di Carl Tausk, sia di vari altri illustri sconosciuti che ora incontreremo, in tutti i siti web che trattano del “Necronomicon”. In tutte le lingue!
    E questo per un motivo molto semplice: mentre copiare un libro si definisce “plagio” il copiarne dieci, cento o mille si definisce “ricerca bibliografica”.
    E tutti gli appassionati del “solitario di Providence” non fanno altro dedicarsi alla “ricerca bibliografica “ di uno “pseudobiblium” – forse ingiustamente così definito – citandosi a vicenda o citando passi tratti dai vari libri, come quello edito dalla Fanucci che stiamo esaminando.
    In tal modo, suggerirebbe una notissima “aria” tratta dal rossiniano “ Il barbiere di Siviglia”…

    “La calunnia è un venticello,
    un'auretta assai gentile
    che insensibile, sottile,
    leggermente, dolcemente,
    incomincia a sussurrar.”

    “Sussurra” oggi, “sussurra” domani, riporta in “rete” ciò che altri hanno già riportato con scarso spirito critico, ed ecco che essa, la “calunnia”, o più esattamente la disinformazione voluta o “casuale”…

    “Piano, piano, terra terra,
    sottovoce, sibilando,
    va scorrendo, va ronzando
    nelle orecchie della gente
    s'introduce destramente,
    e le teste ed i cervelli
    fa stordire e fa gonfiar.”
    Volete altri esempi? Allora “sadicamente” continuiamo…

    Cercate su qualsiasi motore di ricerca il libro “Prolegomea zu einer Geschichte der Magie” testo che sarebbe stato scritto dall’irrintracciabile “dottor Hintestoisser” dopo aver letto il saggio di Thomas Jay Hudson intitolato “The Law of Psychic Phenomena”, prestatogli niente meno che da Carl Gustav Jung.
    Mentre il testo di Hudson esiste sul serio, quello di Hintestoisser appare del tutto sconosciuto anche all’efficientissimo “Google”!
    L’avete voluto voi… continuiamo ancora per un po’, poi leggetevi il libro!
    Date un’occhiata, ad esempio, al frontespizio del libro “Necronomicon” nell’edizione italiana del 1994 (Fanucci). Leggerete…

    “Introduzione di Venustiano Carranza
    Straordinario di Filologia Paleosemitica
    e Antichità Orientali
    Università di Città del Messico”

    Ora penserete che tale Venustiano Carranza non esista affatto! Errore! Un bel signore, dall’aria professorale, munito di splendidi mustacchi che accrescono la sua aria da accademico di stretta osservanza è esistito e ha lasciato indelebili tracce di sé a Città del Messico. Peccato, però, che tutto ciò sia accaduto tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento! Cosa non trascurabile è, inoltre, il fatto che Venustiano Carranza (1859 – 1920) è stato un uomo politico e militare messicano e non un professore universitario di “Filologia Paleosemitica” e dintorni! Fu nominato Presidente il 1º maggio 1915 e nel 1917, dopo aver sconfitto PanchoVilla e Zapata. Morì assassinato nel corso della ribellione di Álvaro Obregón, a sua volta Presidente dal 1920 al 1924.
    Forse si tratta di un caso di omonimia, forse un personaggio con tale strano nome è esistito in anni ben più a noi vicini…
    Forse il “professor Venustiano Carranza” insegnava in qualcuna delle varie Università di Città del Messico a noi sconosciuta, tenendo conto che esistono…
    l’Universidad Nacional Autónoma de México o UNAM, fondata nel 1551
    l’Instituto Politécnico Nacional, fondato nel 1936
    la Universidad Autónoma Metropolitana,
    la Escuela Nacional de Antropología e Historia
    E altre ancora di cui non conosciamo né anno di fondazione né altri particolari sul corpo accademico.
    Forse siamo stati un po’ prevenuti sulla “inesistenza” del famigerato Necronomicon, forse ci siamo un po’ fissati, forse…

    di Roberto Volterri e Bruno Ferrante
    tratto dal libro "I libri dell'abisso"
     
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